Queste tele sono oggetti familiari, ma anche soggetti, prendono
vita con un filo, un bottone, uno scarto ritrovato.
I materiali non sono solo riciclati, ma rinnovati, dalle loro
funzioni, così come dal colore che li circonda e con
il quale formano una cosa sola, un “altro da sé”.
Nascono dal passato (storia del costume, dell’arredo,
del design…), dal presente (moda e advertising) e si fanno
memoria per il futuro, a ricordo di ciò che è
stato per una società o per l’autrice stessa, le
cui esperienze passate scorrono in carrellata, dall’Arte,
al Cinema, alla Pubblicità, mondi e temi diversi, ma
con un unico comun denominatore: la creatività.
La mano esegue, segue il pensiero, si fa guidare in una fitta
rete di ricordi, di “visioni”, che nascono all’improvviso
e sembrano non aver fine. Ogni dettaglio racconta qualcosa,
un’abilità, un’esperienza, una passione per
un materiale.
Attraverso le sue scelte, l’autrice ci trasmette il suo
essere, i suoi gusti, le sue sensazioni. È come se avesse
un rapporto personale con questi oggetti, ai quali vuol rendere
giustizia, grazie alla materia che li rende veri, reali.
È anche per questo che ama definirli i suoi “S/Oggetti”. |
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